Un' altra coppa italia è passata e prima della pausa estiva si prospetta l' ultimo appuntamento nell' alta val del But.
Il weekend passato ha riservato la mia miglior prestazione finora, non soltanto dal punto di vista della classifica ma anche dal punto di vista del feeling tra gambe/testa/terreno.
Sono partito molto scettico da casa perchè solitamente il terreno appenninico mi da una qualche difficoltà di corsa, non mi piace il sottobosco, la morfologia.. Preferirei di gran lunga le peccete del Trentino!
Ma questa volta invece..
Credo di avere azzeccato la preparazione, nelle ultime settimane ho fatto parecchie ripetute e nell' ultima anche un richiamo di forza con un pò di salite. Alla partenza avevo una buona sensazione alle gambe ma niente di più. Cancelletto, minuto 1.21. Clear, check. Non guardo nemmeno la carta bianca, penso ad infilare i lacci sotto la ghetta delle mie scarpe. Mi posiziono davanti alla mia carta. Via! La prima cosa che NON riesco a vedere è il triangolo del punto K, appena mi rendo conto di dov' è do un colpo d' occhio alla bussola e parto bello agile in discesa verso il primo punto. La prima sensazione che ho avuto è stata la meraviglia, pensando: Ma, come mai le gambe sono così veloci?? Nemmeno il tempo di pensarci che punzono. E da qui seconda sensazione, di conseguenza alla prima: l' aggressività. Continuo a ripetermi che oggi si spacca, mi butto contro rami, verdi e quel che sia (non distinguevo benissimo in carta cosa c' era nel mezzo tranne i dettagli principali), e il vedere che vado il doppio dei concorrenti delle altre categorie mi carica ancora di più (oggi ho guardato gli split e alla 5 ero 5° [!!!]).E mi saltano in mente le riunioni con Roland, dove lui ci diceva di aggredire il bosco. Il punto sei riserva il primo problema, dopo un leggero sbavo di distrazione mi si sfila mezza scarpa, perdo un pò di tempo a sistemarmela e riparto in direzione 7. Da qui alla 18 fila tutto abbastanza liscio, qualche errore di distrazione ma nulla di che.. Tra la 18 e la 19 inizia la vera salita, avrei detto che fosse più pendente ma la scelta sotto linea premia. Il vero problema è il tratto lungo successivo nel quale, memore delle esperienze dei tratti tecnici del campionato veneto middle, decido per una scelta sicura in cresta che mi porti diretto al punto ma la testa salta e io sbaglio pesantemente. Non mi riprendo dall' errore e ne segue un altro da 1' nel punto successivo. Poi con slancio provo a fare le ultime lanterne concentrato e mi ritrovo a correre in discesa verso il traguardo, sprintando sull' onda dell' esultanza dei compagni di squadra e di Stefano che mi annuncia.
Risultato: 12°. Ne sono soddisfatto, e ancora una volta si poteva rischiare di abbattere il muro dei 10. La prosssima :)
Cosa fantastica invece è il bel lungo di scarico del lunedì mattina: approfittando dell' uscita con l' università in Cansiglio non mi è parso vero di potermi lanciare nel mattino dei boschi di Vallorch.
Un ora e venti di lento con inizio in piana, percorso del trofeo delle province del nord est 2006 e poi ritorno. Un bosco surreale alle 8 di mattina, aria fresca e il piacere di fare orientamento, correndo anche un pò con i ricordi perchè quella volta, contrariamente a questa giornata, c' era una leggera pioggia autunnale e sui miei passi correvano anche i gemelli Sbrizzi, piazzandosi sui gradini del podio più alti. La cosa migliore è stata quando sono andato verso l' ultimo punto del vecchio percorso e cosa trovo? Una lanterna con il codice 100 e tanto di punzone. Mi fermo e non mi capacito della cosa, ma poco più avanti vedo il Treviso che prepara un allenamento per le scuole. Dalla Liguria al Cansiglio in 24 ore?
1 commento:
"Un bosco surreale alle 8 di mattina, aria fresca e il piacere di fare orientamento..."
You're right!!! E io lo so per esperienza, anche se vado molto meno forte di te...
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