lunedì 10 maggio 2010

10mila volte gli italiani middle

Sono passate due settimane intense, correndo dai boschi piatti della Svezia alle montagne di Subiaco.
In Svezia ho ritrovato il mio compagno di società Oskar che mi ha ospitato per qualche giorno, è sempre un piacere allenarmi con lui perchè posso imparare da uno che di orientamento ne sa davvero tanto. Questa volta l' obiettivo della trasferta era uno dei MUST dell' orientista, quei 4 eventi nordici che ti consentono di dire di aver visto cos' è l' orientamento: oringen, blodslitet, jukola e 10mila. Ed è stata la volta della 10mila.
I primi 3 giorni sono stati allenamenti di preparazione, un mix di belle sensazioni nel tornare a correre sulle carte attorno a Stoccolma, tanto per togliere un pò di ruggine e ritrovare un buon feeling con il terreno scandinavo.



Poi la gara è arrivata.. devo dire che è stata una cosa impossibile da descrivere, 2 giorni di orienteering assurdi. Un evento grandissimo, troppi orientisti messi assieme per chi è abituato a vedere 800 persone alle gare nazionali italiane! Incredibile la partenza di massa alle 22.00, 360 partenti e un serpente di luce che si snoda sulla salita appena dopo il punto K. La mia staffetta, Taby 2, parte bene e siamo davanti anche alla Taby 1, poi la "lunga notte" con i suoi 16 km ridimensiona il nostro vantaggio. Parte la 4° frazione e io mi sveglio alle 2.30 del mattino per prepararmi. Fuori è un freddo che ti entra dentro e irrigidisce i muscoli. Pila sistemata, pettorale appuntato e fuori... insieme a me in zona cambio una 50ina di persone corricchiano per provare a scaldarsi un pò. Aspetto. Gli allenatori del Taby mi raccomandano di stare tranquillo guardando un pò preoccupati quel ragazzo che salterella davanti a loro più per ingannare la tensione che per trovare un pò di calore per i muscoli. Hey Michael,Axel è a 2 minuti dall' arrivo. Sistemo i lacci delle scarpe, accendo la lampada, controllo l' orologio e la posizione della carta che mi dovrà passare. Axel! GO GO GO!! E mi ritrovo a correre con l' aria fredda sul viso che mi sveglia, finalmente! Sull' orizzonte c' è una sottile linea appena appena più chiara. Il bosco è invece nero ma i primi punti vanno che è un piacere. Poi l' oscurità comincia a lasciare il passo alla luce che pian piano illumina le paludi, gli alberi.. C' è quasi la voglia di fermarsi a guardare, quasi non fossi in gara.. Ma invece si continua e arrivo al punto spettacolo, manca l' ultimo loop più tecnico, ma anche questo fila liscio.. stacco la carta la do in mano a Gustav e fermo il cronometro. Finita, 1h38". Quasi non ci credo, l' ho fatta, io sono fermo a pensarci mentre intorno a me con il mattino c' è tutto un brulicare di gente. Scarico e l' addetto mi dice che è tutto ok. Mi levo così un gran peso perchè un PE di una persona può mandare a monte 10/12 ore di staffetta di una squadra, è una grande responsabilità.
Altro terreno, altra gara invece in questo weekend. Forse meno emozionante ma altrettanto importante e da giocarsi questo campionato italiano middle.

Teatro della gara una carta sulla quale già altre volte ho avuto occasione di correre, sul monte Livata.
"A naso" non ero molto entusiasta di un campionato middle su questi terreni, perchè troppo troppo veloci per me. Inoltre tutte le esperienze precedenti non sono state delle migliori perciò sono arrivato lì forse con più voglia di interrompere quella brutta sequenza di risultati.
La qualificazione non mi ha dato grandi possibilità di farlo, con errori superficiali e non troppo feeling con il terreno, ma un non brillante 9° posto mi permette di accedere alla finale A.
In finale le cose funzionano meglio e abbasso di ben 50" a Kmsf la media del giorno precedente. Su questo terreno mi è comunque arrivata la conferma di quanto detto altre volte: il mio limite è il fisico. Mi sono sentito abbastanza inadeguato per la tipologia di gara proposta. Ne esce però un 15° posto finale, anche questo conferma di un altra cosa: nelle gare nazionali è il mio risultato costante e tra me e quelli prima ci sono sempre 4 minutini di distacco, un piccolo vuoto. E' questo il muro che devo puntare ad abbattere. Dopotutto, posso dire di non essermi difeso male. Un piccolo sguardo di nostalgia va alla mia vecchia categoria Junior: essendo quasi l' unico ad aver partecipato a praticamente tutte le gare nazionali in ME mi sento ancora uno di loro.. Un vero peccato perchè con una media come quella di ieri si faceva presto a fare i conti! E ora.. non rimane che prepararsi per le prossime due prove middle, spero di poter aver qualcosa da dire lì.

Foto by ErTeam

1 commento:

Stefano ha detto...

Pelle d'oca alle tue parole sui minuti che precedono la partenza della Tiomila!
Quanto agli italiani middle, non so mai se i ragionamenti al kmsf valgono la classifica, alla fine magari avresti potuto tornare a casa con una medaglia o con il rimpianto di non aver provare a sfondare nella Top Ten dell'Elite.

Alla prossima!