domenica 11 settembre 2011


Era tanto tempo che aspettavo di scrivere qualcosa, o in realtà, era tanto tempo che aspettavo un qualcosa per cui finalmente valesse la pena scrivere su questo blog.
Non ho un titolo da dare, ma per i più finetti che mi possono capire direi che potrebbe starci "in questo weekend hanno vinto in molti"...
Parte 1
La storia inizia con un M21 abbastanza convinto che entra nel cancello di partenza della long, dietro di se ha una preparazione decente e lo studio del fazzoletto di carta del warm up per capire anche le cose insignificanti di un terreno a 2000m. Sembra un 2009 portato avanti di un paio d' anni, pure la zona corrisponde... Parto.
Non sono entusiasta di vedere tutto quel giallo, studio la prima scelta e le gambe mi portano avanti con un buon ritmo, io le freno perchè di solito non sono un mago della pianificazione energetica della gara, vale la pena risparmiare energie. I primi tratti sotto il sole scorrono, arrivo sul tecnico e anche qui tutto va liscio, intravedo qualcuno partito prima di me e l' idea è che la gara sta andando bene. Mi fermo a un torrentello, bevo, riparto, un punto dopo l' altro. Al secondo trattone sui prati inizio a sentire che le gambe cominciano un pò a cedere, ma saccoccia in spalla e si continua. Mi prende Alessio, mi sforzo di tenerlo ma la forza non c' è. Mi fermo al ristoro e fisso tutto quel giallo mentre mi riempio di acqua, vado avanti, vedo Misha che mi passa e gli sto dietro un punto, ma le gambe iniziano a chiedere pietà, pure in discesa... quando si torna su è tutto finito.
Cammino, penso a Roland che mi dice di non mollare ma i pensieri vanno per conto loro... cammino in cresta e vedo buche, trincee, mi fermo a guardarle, vago, mi accorgo di essere su un naso e la lanterna che dovrebbe essere 100m più a destra sembra allo stesso tempo così chiara ma così difficile da trovare...Un verde, la canaletta (ma si dovrebbe essere li sopra), infine la buca... Il punto è dentro, osservo che la lanterna è nuova di pacca, la scritta dell' orisport e senza accorgermene mi ritrovo seduto di fianco alla buca. Guardo la terra smossa, immagino chi ci è passato prima, lo sguardo passa dalle pietre alla carta, mi chiedo cosa fare... ormai sono fuori gara, penso al ritiro, ma gli scatti di orgoglio sono più forti. Mi alzo, se non finisco la gara correndo la finirò camminando, riprendo a correre ma 20 metri dopo sono di nuovo a camminare, non capisco dove sono anche se dovrebbe essere chiaro, il mio pensiero è il fatto che in questo posto si sente bene Stefano che commenta la gara. A caso vedo il punto, mi risiedo, e mi stendo per terra tra i larici buttando la carta... Sento parlare di Elite, sento di Klaus e Alessio, di Mischa, di Marco Seppi che ritarda e mi pare di cogliere anche il mio nome che manca a completare gli arrivi. Mi viene da sorridere e butto via una formica che mi cammina sulla gamba. Dopo un tempo interminabile mi alzo in piedi, inizio a scendere camminando, vedo tutto che gira e mi ridistendo, arrabbiandomi. Non si può, come si può?
Avanti, una fontana, acqua non potabile, tiro due boie e continuo la discesa... ancora disteso sotto i larici con la testa che gira e non capisco niente... Guardo le nuvole che passano, vorrei rimanere lì e in quel momento parte dalle casse dell' arrivo Imagine di John Lennon, esperienze mistiche in gara.. Rialzarsi e tornare, mille persone in torno: "eravamo preoccupati", "dammi la si-card che comunico che ci sei", "sali minerali", "ambulanza", "vuoi mangiare qualcosa?"....vuoi piangere?
Parte 2
Come nel 2009 è una staffetta la domenica mattina, la sicurezza di avere poche possibilità ma anche certezza di voler esserci. Nelle settimane prima ci siamo coccolati dicendoci di essere gli outsider, quelli che contano poco ma potrebbero stupire, e la mia staffetta è riuscita a stupirmi, la mia squadra pure!
Mi sveglio incazzato, oggi no. Oggi le gambe non faranno scherzi, la testa fila, Borgore sulle orecchie e via al campo gara, appena in tempo per augurarci tutti una buona staffetta.
Io e Roland ci guardiamo Alberto partire, nella testa c' è ancora il pensiero di Stefano che non si capacita di quel biancorosso dietro Gian ai Prati Imperiali, quest' anno si spacca. Passano i primi, ci diciamo che è appena li dietro... continuano a passare atleti e il nostro "the" Riz quest' anno tarda, e dopo un pò il pensiero di un infortunio o di qualcosa che non va si fa strada in testa... Alberto dopo un pò arriva al punto spettacolo, a 200 m gli si legge in faccia che è sconsolato. Ma continua, e a questo punto lottiamo per noi. Io mi avvio al cambio, inizialmente mi butto giù e mi dico che come la va la va... ma poi no, cambio idea, ci vuole una prova a me stesso che ieri è stato un caso. Pian piano mi autoconvinco che c' è ancora tanto da fare, lo dice Michael, lo dice pure Roland che la gara è lunga, e noi qualcosa da dire lo abbiamo ancora, a costo di dirlo a noi stessi. Inizio a corricchiare in zona cambio, mi faccio passare il mio lettore mp3 e lo metto sulle orecchie, Cyberpunkers -Toxic is dead a pallone, l' adrenalina che va dalle orecchie fino alle gambe e la voglia di partire. Roland mi richiama, mi toglie l' mp3 e mi dice di concentrarmi, ma io sono già troppo concentrato e motivato, poche storie e sono li in prima fila a cercare del biancorosso in movimento. sbuca, un cinque in partenza e mi fiondo.
Parto determinato, preciso come non mai, l' unica cosa che sbaglio è un tentativo di taglio dala 3 alla 5 che limito in tempo, vedo tute della Friuli MTB, del Primiero, Polisportiva Masi, ma penso a correre e tutto fila. Esco al punto spettacolo e scatto, sento la rabbia che fa andare avanti di potenza le gambe e la mente. Digrigno i denti in salita, paludi, Jonni davanti a me. Inizia un testa a testa, lui fa le sue scelte, io le mie e ci rivediamo a sprazzi. Aver preso il Primiero mi carica ma adesso lo voglio lasciare dietro. Corro come non mai, discesa nel verde a chiodo, punzono. Un altra tuta del Primiero, non quella del Jonni. Ancora di più sono convinto di quello che sto facendo. Parto nell' ultima salita, è in piedi, corro ma mi viene da fare qualche passo... lì passa alla mente l' ultima parte del giuramento al Tarzo della sera prima con i ragazzi: "a meter ogni ioz de sudor e tuto el me cor par la vitoria dela me squadra!"... la frase si ripete come i passi convinti che si trasformano in corsa in salita, e in men che non si dica sono sul rettilineo finale a buttar fuori ogni energia rimasta, c' è solo una cosa che voglio vedere: la mano di Roland. Un altro cinque e sento che è fatta. Corricchio e sfogo tutta la mia rabbia e la felicità lanciando quella carta per terra, era ora. Roland fa il suo dovere e ci portiamo alla posizione n°7, ma abbiamo fatto la nostra impresa che magari non vale un metallo prezioso ma a noi basta...

Vorrei spendere due parole invece per la mia squadra, per chi ha combattuto come un leone e ne è venuto fuori a testa alta.
Per Federico, che si è visto portare via un argento da una caviglia che è partita quando ormai sembrava fatta, il suo pianto di rabbia, la sua voglia di riscossa e quello stesso argento che 24 ore dopo era sul suo collo....vale 2 :) e ogni passo della staffetta con il male lancinante. Enrico e Comuzzi esemplari con lui a scrivere l' impresa!
Ai terzi, i veri outsider che ci hanno creduto e il bronzo e lo sono preso allo sprint grazie a un Edoardo che tutti sono abituati a vedere con un computer o un microfono, ha fatto lo show :) il sorriso incredulo di Elia... e Ciuffo, che altro?
Alla rabbia di Alessandro, costretto a perdere la volata per il bronzo per un bip della 100 che non c' è stato, brucia, ma il prossimo anno partite terzi! E abbiamo un anno per mirare all' oro.
Al quarto posto delle W16, a un passo dal successo... brave!
Al Tarzo, che è una squadra, la mia squadra, e te la senti addosso... Un grazie a Roland perchè è merito suo se è arrivato tutto questo, siamo solo all' inizio.
Abbiamo sudato insieme, ci abbiamo creduto insieme, ci siamo arrivati insieme.

2 commenti:

Stefano ha detto...

Unbeatable Micha!!!

Michael ha detto...

Era una promessa :)