lunedì 30 agosto 2010

Highlands open 2010:inizio flop, finale al top

Gli highlands open di quest anno di fatto per me hanno avuto il significato come di uno spartiacque che sanciva la fine delle vacanze per ricominciare a mettersi sotto con le gare.
Tante aspettative per fare una verifica del lavoro estivo e in realtà non troppa soddisfazione, lo devo ammettere.
Dopo un' estate di allenamento l' andare a caso e cacciare un bel PE alla prima gara non è proprio un bel modo di iniziare le cose, anche se le gambe vanno meglio del solito.

Però con il passare dei giorni sono andato sempre in meglio, sempre più preciso, tecnico, aiutato anche dall' allenamento con la squadra, finchè non sono arrivato ad avere un buon feeling con il terreno molto tecnico dell' altipiano.
La seconda tappa infatti è stata molto interessante perchè mi ha visto "inseguito" per quasi tutta la gara e in un punto la fretta di provare a staccare gli inseguitori mi ha giocato lo scherzo di andare fuori carta in compagnia (cosa che ho controllato al meglio domenica). Per il resto una gara normale, senza troppi spunti da parte mia.
Il terzo giorno invece mi sono sentito proprio a mio agio sul terreno di Campomulo. La gara mi era stata presentata dai veterani come un disastro di pietre ultratecnico, pericoloso per le caviglie e per chi ha troppa fretta di andare al punto. E così mi sono preparato per andare piano e molto molto preciso; ma proprio qui sono riuscito a semplificare perfettamente quello che vedevo in carta e nel finale non ho commesso gravi errori, muovendomi sui grandi movimenti del terreno.
Giorno di pausa totale, passato a letto e arriva quindi la sprint in centro storico. L' imperativo è:gioca in difesa. Infatti come sempre per me la sprint è una bella gara, ma mi trovo degli avversari che sono qualche scala e non gradino sopra di me. Se poi ci mettiamo anche gli errori allora mi ritrovo una fotocopia dei campionati italiani di questa primavera dove navigo nelle retrovie. Peccato, c' è da lavorare..
Turcio: il primo degli appuntamenti che contano. Con la maglia del Veneto sono chiamato a portare punti in M21. Buona partenza per me, i primi giretti sul prato aiutano sicuramente a prendere confidenza con un 1:15000 che può essere letale. Complice qualche scelta sbagliata inizio a perdere energie e posizioni ma nel finale me la cavo con un 11° posto. Molta difficoltà nel leggere la carta e forse valeva la pena di provare la tattica dello stop and go.
L' ultimo giorno è una dura prova: bisogna sfatare il mito del Mr. PE nella staffetta e la voglia di riscatto è tanta. Bisogna essere precisi, bisogna LEGGERE I CODICI e qualcuno me lo ricorda per bene prima di partire. Il mio compagno è il Denny, e con lui scambio qualche parola, lui mi carica e io completo il tutto scaldandomi al ritmo di musica. Mi concentro e via. Subito guadagno spazio nelle prime posizioni e mi ritrovo a viaggiare con il trentino e la lombardia che si alternano davanti a me. Sul 3° punto prendo il comando e guido per due punti ma il treno formatosi è solido. A quel punto, approfittando di un errore collettivo punzono e provo ad aumentare il ritmo per fare selezione ma vengo ripreso perchè la lettura non è agevole nel terreno tecnico. Procedo con il trentino aspettando il momento buono per attaccare e questo arriva sulla salita prima del punto spettacolo, cosicchè una buona accelerata mi fa passare in testa con un distacco di 15/20". Denny mi dice di continuare così, con calma e preciso. Mi mangio il punto successivo, via la pista da sci ma li ho la biforcazione un pelo più lunga. Vedo la tuta del trentino davanti a me di 100 metri ma sto attento a non correre senza mettere la testa perciò mi controllo, arrivo allo sprint e do il cambio con un 15" di ritardo. Missione compiuta, e l' avere un Elite al top come compagno mette il sigillo sulla staffetta.
In conclusione,al dilà della settimana fantastica che ho passato con gli amici del galilei (Thank you) che mi hanno ospitato, questo periodo con la carta in mano è servito per guardare al futuro e prendere spunti su quello che dovrò fare quest' inverno per arrivare pronto l' anno prossimo, in particolare devo lavorare molto sulla costanza dei ritmi e della concentrazione, per evitare partenze da elite con finali da M16.

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