mercoledì 9 giugno 2010

Obiettivo raggiunto, un numero difficile da ripetere

Andata anche l' ultima gara importante di questa prima parte di stagione: la due giorni di Paluzza è stata una gara che ha davvero lasciato il segno!
Ma iniziando con calma, già i giorni precedenti alla gara sono stati davvero interessanti dal punto di vista dell' allenamento. Approfittando dell' uscita con l'università ad Auronzo, un piccolo manipolo di arditi è salito nella sera del giovedì da Misurina fino al rifugio Auronzo, sulle tre cime di Lavaredo.
E non contento, qualcuno è sceso in solitaria con la pila da testa... spettacolare!



Passaggio dalle dolomiti a Timau, un posticino incantevole perso al confine con l' Austria, una mezza odissea in macchina per capire senza navigatori e carte dove diavolo dovessi andare per correre la sprint del sabato pomeriggio.
Gara davvero carina.. Peccato che il ragazzo fosse alle prese con i residui della festa forestali della sera prima. Le cose iniziano già male ancora prima di avere la carta in mano. Sotto il sole che batte arrivo in partenza eeee.. scusa ma non parti al minuto 09, parti a 1.09 mi dispiace.. e via un ora sotto il sole. Parto e le cose vanno sempre peggio con passaggi tipo 3-5 ed errori da 2 minuti su punti clamorosamente banali. E in classifica mi si vede giùùù giùùù...
Altra cosa il giorno dopo.
In partenza mi sento abbastanza ok anche se c' è un caldo che non mi piace, bevo, entro nel cancello. E qui succede una cosa tipo bambini con una montagna di caramelle: è possibile vedere la carta per un minuto ma sono così preso a guardarmi tutto che alla fine non mi è servito a molto, avrei potuto usare quel tempo per pianificare un pò come comportarmi atleticamente nella gara.
Parto. Primi punti scorrevoli in costa con un mezzo sbavo, cambio di terreno e qui ho qualche problema. Passaggio sulla grava del fiume e il terreno piatto mi spiazza ma poi mi riprendo abbastanza. Passaggio nel fiume in compagnia e parte di gara che mi piace di più, di nuovo in costa. Infine parte finale con un terreno molto molto simile alla Slovenia. Comincio a cedere e brucio ogni mia ultima energia per coprire la distanza che mi separa dalla 100 all' arco dell' arrivo. Un pò allucinato scarico e il parziale (alias Stefano :) ) dice 3°, ma mancano ancora i forti. Tra l' esultanza (più di Stefano che mia perchè ero a pezzi) il mio posto è 6°.
Un buon risultato, non c' è che dire, ma la prima cosa che mi balza in testa è che mancavano un pò di quelli "buoni" che potrebbero scavalcarmi con facilità, anche se abbiamo ancora di quelli che nonostante qualcuno li chiami "vecchietti" ogni volta che vengono in Elite decidono il bello e il cattivo tempo (tanto di complimenti davvero). Quindi ora che ho raggiunto il mio primo target e ho messo da parte i punti per assicurarmi di poter correre con i forti il prossimo anno, il nuovo obiettivo è entrare in top ten con gli elite al completo. Con i lavori in programma per questa calda estate a settembre potrebbe essere possibile. Stiamo comunque con le orecchie alte, forse con un pò di fortuna si potrebbe volare, direzione Nord.
La prova di Coppa Italia in se mi è piaciuta, non tanto per il terreno che non è proprio il mio preferito ma per l' abilità del tracciatore a proporre cambi di tecnica continui che hanno messo al tappeto più di qualcuno. Di questa Coppa Italia di Paluzza non mi rimarrà in presso la soddisfazione per il mio risultato, in realtà modesto,quanto quella per le urlate quando un' altra Baggio è salita per la sua prima volta sul podio. Finalmente il lavoro che sta facendo è stato premiato alla grande, e io per primo lo posso dire. Continua così!

1 commento:

Cris ha detto...

Bravo!!
Hai saputo andare in crescendo durante la gara! Anche dagli split si vede che da metà gara in avanti hai davvero cambiato marcia, segno che fisicamente e tecnicamente ci sei!
Complimenti!