Anche a causa della periostite che non mi permette lavori su strada, questo week-end mi vede di nuovo a sperimentare le mie capacità in terreni tecnici.
Questa volta il teatro dell' allenamento è Collalto, zona simile come terreno alla coppa italia di Refrontolo, disputata ormai 3 anni fa. La carta è datata, i rilievi però sono molto chiari anche se il verde non è assolutamente fedele, ovvero, per essere più precisi bisognerebbe dire che l' evoluzione ha portato molti verdini a diventare barriere di rovi, che ho evidenziato con il non corribile verde. Altre zone invece, come quelle evidenziate con il divieto di passaggio viola, stanno diventando belle ville per qualche facoltoso signore. Resta però che qui è possiile trovare uno dei chilometri quadrati più tecnici del Veneto, e ora che è ancora più verde è diventato una palestra fantastica per esercizi di precisione e di concentrazione costante.
Commentandolo, fino al primo impedimento di verde-rov sul triangolo di sassi la tecnica è stata perfetta, prime scelte sicure e poi escursioni nel verde senza perdere la bussola. Due punti dopo arrivo sulla roccia che dovrei usare per attaccare il punto ma ahimè...quel gran bel nasone è diventata la rovaia più fissa del trevigiano, scendo e risalgo aggirandola ma noto con dispiacere che ha inglobato una zona tecnica di sassoni, perciò continuo il percorso dal cocuzzolino sul prato. I punti successivi sono veloci e non ho problemi fino a quando non incontro una bella recinzione che mi obbliga a tagliare un punto. Prima dell' attraversamento della strada ho l' unica sbandata tecnica: il punto dopo i corridoi di prato si è sporcato di terra e sulla stampa artigianale è irrecuperabile, perciò non riesco a raggiungere il punto. Il fatto di essere li nel bosco senza capire bene la posizione mi distrae ed esco sulla destra del punto, ma lo capisco al volo e correggo. Attraverso strada e prato e tutta la zona intorno all' avvallamento è diventata verde-rov, perciò scendo e attacco il punto dal basso. Punti successivi ok con un leggero tentennamento prima della roccetta sul piatto di lato al fiume e la deviazione costretta sul finale, dove il conte ha recintato la zona dell' ultimo punto e ci ha messo anche qualche bel cagnone a guardia. Decido che un muretto nel giallo si può anche evitare e vado al finish.
Ottime impressioni, sempre più preciso, è solo da verificare se si riesce ad esserlo anche in situazioni di tensione come in gara.
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